La voltura catastale è una domanda che il contribuente può inoltrare all’Agenzia delle Entrate per comunicare di non esser più il proprietario (o titolare di altro diritto reale) su un determinato bene immobile.
A cosa serve la voltura catastale
La voltura catastale permette a una persona di comunicare alle Entrate di non esser più il proprietario di un determinato fabbricato o terreno. Con l’occasione, il contribuente comunicherà anche chi è la persona che ha il diritto reale sull’immobile, in seguito – ad esempio – al passaggio di proprietà di una casa, al trasferimento di usufrutto o successione, e così via. Lo scopo della voltura catastale è quello di consentire all’Agenzia delle Entrate di poter aggiornare le intestazioni catastali e adeguare in tal modo le situazioni patrimoniali.
Chi può presentare la voltura
La voltura può essere presentata dai privati (nel caso di successioni ereditarie e riunioni di usufrutto), dai notai (nel caso di atti da essi rogati), dai cancellieri giudiziari (per le sentenze registrate da essi), dai segretari di qualunque amministrazione pubblica (per gli atti stipulati nell’interesse degli enti).
Come presentare la voltura
La voltura va presentata, di norma, entro 30 giorni dalla registrazione di un atto presso l’Agenzia delle Entrate, nei confronti degli uffici del Territorio. Oltre che mediante consegna a mano, è possibile ricorrere alla spedizione per posta raccomandata o per posta elettronica certificata, all’indirizzo Pec dell’ufficio competente.
Costi del servizio
Per presentare ogni domanda di voltura si versano 55 euro a titolo di tributo speciale catastale, a cui si aggiungeranno 16 euro di imposta di bollo per ogni 4 pagine della domanda.